L’incentivo per installazione di sistemi di filtraggio e potabilizzazione trova le sue regole applicative con il modello e le istruzioni: il credito d’imposta per le spese 2021 potrà essere richiesto a febbraio 2022. Ma sono stanziati soltanto 5 milioni.
La legge di Bilancio 2021 (art. 1, cc. 1087-1089 L. 178/2020) ha previsto il cosiddetto bonus acqua, da attivare con un apposito decreto entro 30 giorni. Di giorni ne sono passati un po’ di più, ma il decreto è finalmente arrivato con il provvedimento del 16.06.2021.
Il credito d’imposta riguarda “l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E 290, per il miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti”.
Il bonus spetta ad ampio raggio: persone fisiche, soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni e agli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti. Le spese agevolate devono essere sostenute nel biennio 2021-2022 e riferite a un’unità immobiliare.
Le spese per i privati rilevano per cassa, per gli imprenditori rilevano per competenza. Ai fini documentali serve la fattura elettronica del fornitore, o un documento con il codice fiscale del cliente per i fornitori non tenuti all’emissione della fattura elettronica. I soggetti non in contabilità ordinaria devono documentare il pagamento con modalità bancarie. Il provvedimento riconosce validi i pagamenti effettuati con modalità difformi prima della pubblicazione del provvedimento.
La richiesta del bonus va effettuata per ciascun anno con apposita domanda telematica nel corso del mese di febbraio successivo.
Il credito d’imposta è fissato al 50% delle spese sostenute, con il limite (di spesa) di 1.000 euro/anno per le persone fisiche non esercenti attività economica e 5.000 euro/anno per gli altri soggetti.
Purtroppo, è previsto un secondo limite. La misura fiscale è stata, infatti finanziata con 5 milioni di euro per anno. Di conseguenza, le spese ammesse al rimborso, con i limiti di 1.000 e 5.000 euro, saranno ulteriormente soggette a un riparto per assicurare la capienza complessiva dei fondi. Per le spese 2021, il direttore dell’Agenzia delle Entrate comunicherà la percentuale di riparto entro il 31.03.2022.
L’erogazione del bonus avverrà, per le persone fisiche che non esercitano un’attività economica, tramite una detrazione dalle imposte nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno di sostenimento delle spese e delle successive. Per gli altri soggetti, e facoltativamente anche per le persone fisiche che non esercitano un’attività economica, l’erogazione avverrà tramite compensazione in F24.
L’agevolazione così descritta, oltre alle famiglie e comunità, può interessare piccole aziende, studi professionali, ma anche bar e ristoranti. Purtroppo, il meccanismo di riparto rende difficile prevedere il beneficio effettivo e quindi ridimensiona l’efficacia dello strumento che avrebbe l’ambizioso obiettivo di ridurre il consumo di acqua imbottigliata.
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